Principi della trasformata DCT,
alla base della compressione JPEG

Si tratta di "vedere" l’immagine non più per righe formate da punti, ma in modo spaziale, dividendola in tanti blocchi di 8×8 pixel e "filtrandoli" con una serie di "setacci", alcuni dei quali schematizzati qui sotto.

Se ne ricavano dei coefficienti che definiscono il contenuto del blocco, in un altro dominio, ma in modo perfettamente reversibile.
Finora non si è operata alcuna compressione, perché i coefficienti sono 64 come i pixel originali, ma sono intervenuti due fatti nuovi:
  • I coefficienti, essendo costituiti da differenze rispetto alla media del blocco, tendono ad assumere valori piccoli, perciò possono essere codificati con un minor numero di bit.

  • Si può introdurre un criterio di "decimazione controllata" dei coefficienti meno significativi, con degrado via via crescente con il livello di decimazione, ma con notevoli risparmi.